Sizzano D.O.C.
Scheda
Un riconoscimento notevolissimo delle pregiate qualità del vino di Sizzano è costituito dal Decreto del Presidente della Repubblica (all'epoca Giuseppe Saragat) con il quale il 18 luglio 1969 venne riconosciuta la "denominazione d'origine controllata" Sizzano.
Il disciplinare di produzione allegato al Decreto stabilisce anzitutto la proporzione delle uve da impiegarsi per produrre il Sizzano d.o.c.: Nebbiolo (Spanna, Vespolina e Bonarda novarese (o uva rara), rispettivamente nei quantitativi del 40-60%, del 15-40% e del 25%, purchè tutte prodotte nel territorio del Comune e nelle condizioni ambientali e di coltura tradizionali, escludendo i terreni esposti a nord e giacenti sui fondovalle.
La gradazione alcolica naturale minima del Sizzano è di 11 gradi e mezzo; l'invecchiamento obbligatorio è di almeno tre anni, due dei quali in botti di rovere o di castagno. L'articolo 6 del disciplinare, infine, ci dà la. carta d'identità del Sizzano d.o.c.: colore rosso rubino con riflessi di granato; odore vinoso con caratteristico profumo di violetta fine e gradevole; sapore asciutto, sapido e armonico. Successivamente il Disciplinare è stato modificato nel 2010, 2011, 2013 e 2014. Oggi la base ampelografica della DOC Sizzano art. 2 disciplinare è la seguente: Nebbiolo (Spanna) del 50% al 70% Vespolina ed Uva Rara (Bonarda Novarese) da sole o congiuntamente dal 30% al 50%, possono inoltre concorrere a detta produzione le uve a bacca rossa non aromatiche, provenienti dai vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte nella misura max del 10%. Le modifiche, tra le altre cose, le modifiche hanno interessato la resa produttiva, 90 gli Ha e 81 gli Ha per il SIZZANO RISERVA. Il periodo di invecchiamento ed affinamento: Sizzano 22 mesi di cui 16 in legno, Sizzano "Riserva" 34 mesi di cui 24 in legno.
Il Sizzano veniva riconosciuto, come si è detto, il 18 luglio 1969; il giorno stesso, in modo analogo, era conferita la d.o.c. al Boca, il 13 agosto seguente al Fara, il 18 settembre al Ghemme. Si componeva in tal modo una splendida e raffinata corona di vini novaresi giustamente assurti all'onore del blasone ufficiale.
Nel 1994, modificata con D.M. nel 2011 e nel 2014, una nuova denominazione di origine controllata è venuta ad aggiungersi a quelle già esistenti per il Novarese, si tratta della d.o.c. Colline Novaresi: destinata a qualificare la produzione dei vini più giovani, il cui consumo è in crescita, accanto e a supporto di quella più nobile e da invecchiamento cui saranno dedicate uve ancor più selezionate.
La nuova d.o.c. comprende diversi vini, bianchi, rossi e rosati prodotti nel Medio Novarese, nella zona compresa tra Grignasco, Borgomanero, Marano Ticino, Oleggio e Briona: Sizzano, Ghemme e Fara vi troneggiano proprio al centro.
Il disciplinare di produzione allegato al Decreto stabilisce anzitutto la proporzione delle uve da impiegarsi per produrre il Sizzano d.o.c.: Nebbiolo (Spanna, Vespolina e Bonarda novarese (o uva rara), rispettivamente nei quantitativi del 40-60%, del 15-40% e del 25%, purchè tutte prodotte nel territorio del Comune e nelle condizioni ambientali e di coltura tradizionali, escludendo i terreni esposti a nord e giacenti sui fondovalle.
La gradazione alcolica naturale minima del Sizzano è di 11 gradi e mezzo; l'invecchiamento obbligatorio è di almeno tre anni, due dei quali in botti di rovere o di castagno. L'articolo 6 del disciplinare, infine, ci dà la. carta d'identità del Sizzano d.o.c.: colore rosso rubino con riflessi di granato; odore vinoso con caratteristico profumo di violetta fine e gradevole; sapore asciutto, sapido e armonico. Successivamente il Disciplinare è stato modificato nel 2010, 2011, 2013 e 2014. Oggi la base ampelografica della DOC Sizzano art. 2 disciplinare è la seguente: Nebbiolo (Spanna) del 50% al 70% Vespolina ed Uva Rara (Bonarda Novarese) da sole o congiuntamente dal 30% al 50%, possono inoltre concorrere a detta produzione le uve a bacca rossa non aromatiche, provenienti dai vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte nella misura max del 10%. Le modifiche, tra le altre cose, le modifiche hanno interessato la resa produttiva, 90 gli Ha e 81 gli Ha per il SIZZANO RISERVA. Il periodo di invecchiamento ed affinamento: Sizzano 22 mesi di cui 16 in legno, Sizzano "Riserva" 34 mesi di cui 24 in legno.
Il Sizzano veniva riconosciuto, come si è detto, il 18 luglio 1969; il giorno stesso, in modo analogo, era conferita la d.o.c. al Boca, il 13 agosto seguente al Fara, il 18 settembre al Ghemme. Si componeva in tal modo una splendida e raffinata corona di vini novaresi giustamente assurti all'onore del blasone ufficiale.
Nel 1994, modificata con D.M. nel 2011 e nel 2014, una nuova denominazione di origine controllata è venuta ad aggiungersi a quelle già esistenti per il Novarese, si tratta della d.o.c. Colline Novaresi: destinata a qualificare la produzione dei vini più giovani, il cui consumo è in crescita, accanto e a supporto di quella più nobile e da invecchiamento cui saranno dedicate uve ancor più selezionate.
La nuova d.o.c. comprende diversi vini, bianchi, rossi e rosati prodotti nel Medio Novarese, nella zona compresa tra Grignasco, Borgomanero, Marano Ticino, Oleggio e Briona: Sizzano, Ghemme e Fara vi troneggiano proprio al centro.
Allegati
- Approfondimenti[.pdf 446,49 Kb - 26/06/2017]